Cappella Sistina di Savona

Cappella Sistina di Savona

Nel 1471 sale al soglio pontificio il savonese Francesco della Rovere con il nome di Sisto IV: si apre così una stagione di splendore per Savona. Adeterminare una scossa nella società e nel panorama artistico-culturale è innanzitutto l'impatto e il coinvolgimento con il mondo romano tardo quattrocentesco, che si verifica mediante il continuo rapporto che il Papa mantiene con la città natale, ma soprattutto per il nutrito numero di familiari e cittadini chiamati a Roma e rivestiti di cariche.
A Savona, i favori di Sisto IV si rivolgono a un luogo al quale è molto legato: il convento di San Francesco, presso cui aveva ricevuto all'età di nove anni la prima educazione religiosa. Il suo mecenatismo nei confronti del convento si concretizza nella ricostruzione del primo chiostro, nell'edificazione del secondo e nella costruzione della cappella destinata a conservare le spoglie dei suoi genitori e in seguito definita "Sistina" in memoria del prestigioso fondatore.

Cappella e monumento funebre nel Quattrocento

Grazie ai documenti siamo ben informati circa i tempi di costruzione e le maestranze impiegate nella cappella. Sappiamo infatti che l'opera fu assegnata il 29 dicembre 1481 ai fratelli Michele e Giovanni D'Aria., magistri antelami genovesi, di origini lombarde.
Vennero loro commissionate anche tutte le parti in marmo della cappella: il portale d'ingresso con gli stipiti intagliati, il relativo architrave e una lunetta con due angeli reggenti lo stemma papale; una porta secondaria verso il corridoio, due chiavi di volta con lo stemma pontificio, quattro finestre, due oculi.

In particolare ai due maestri venne commissionato il monumento sepolcrale, che doveva essere eseguito secondo il modello fornito.

La tomba si mostrava come opera di grande novità, soprattutto per la comparsa nel rilievo dorsale (il retro dell'altare) della Sacra Conversazione (al centro compare la Vergine; il Bambino benedicente è rivolto a destra e porge un globo al pontefice, che presenta i due genitori inginocchiati; a sinistra sono raffigurati Sant'Antonio da Padova e San Francesco), inserita in un'architettura classicheggiante.

I lavori per la costruzione della cappella (dall'impatto molto semplice: un vano rettangolare con un'abside a pianta quadrata) dovettero concludersi nel 1484, quando Sisto IV era ormai morto. All'epoca resta ancora da completare la decorazione pittorica interna, commissionata nel 1483 a Giovanni Manzone, pittore alessandrino attivo a Genova, informato sulle novità del Rinascimento padano: verrà terminata nel 1489, grazie all'interessamento del nipote Giuliano Della Rovere.

Della cappella quattrocentesca restano solo il monumento sepolcrale e alcune decorazioni marmoree: il resto è stato completamente rinnovato nel Settecento. Il portale d'ingresso, di cui rimane soltanto la lunetta con i due angeli e lo stemma, doveva essere un portale all'antica, con paraste (semipilastri) corinzie decorate a intrecci vegetali. L'interno era coperto, nel vano maggiore, da una volta a padiglione "a lunette", legata allo stile dei fiorentini Michelozzo e Antonio Rossellino.

Gli affreschi

Gli affreschi realizzati dal Mazone e dalla sua cerchia dovevano dare un effetto di grande coinvolgimento: fingevano nelle pareti tappezzerie sontuose interrotte da un cornicione con motivi classicheggianti. Nella parete sinistra dell'abside compariva una sorta di trittico: al centro il monumento funerario, ai lati due affreschi con l'Annunciazione e la Natività. Degli affreschi restano estese e perfettamente conservate porzioni della parte decorativa classicheggiante e pochi frammenti delle scene figurate, riportati alla luce durante i restauri del 1946 e 1980.

Il rinnovamento del Settecento

Dopo la distruzione della Cattedrale sul Primar, la chiesa del convento di San Francesco fu scelta come sede per ospitare il nuovo Duomo. Nel 1556 i frati vennere cacciati dal convento,ma riuscirono a riottenere presto il possesso della cappella.

La demolizione della chiesa e la costruzione della nuova Cattedrale, intitolata a Maria Assunta, tra il 1589 e il 1606 apportò modifiche sostanziali nella percezione della cappella Sistina, prima quasi del tutto inserita nelle strutture del convento, e ora libera sul prospetto meridionale che visibile dalla piazza assume una notevole imortanza.

Nel '700 l'edificio, che versava in pessimo stato di conservazione, fu sottoposto ad una vera trasformazione per volere di Francesco Maria Della Rovere: l'aula rettangolare divenne ovoidale, in controfacciata venne inserita una tribuna d'organo, facendo scomparire il rosone quattrocentesco; furono aperti quattro finestroni sagomati al centro delle pareti lunghe e ai lati dell'altare; sulla parete destra dell'aulafurono realizzate due finte porte; il monumento funebre fu spostato dall'abside al fianco sinistro. La cappella venne poi ricoperta da stucchi policromi: tutti gli elementi architettonici furono decorati con ghirlande vegetali e con fantasie di arabesques di gusto rocaille.

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