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I siti Patrimonio dell'Umanità UNESCO in Liguria

Le Strade Nuove e il sistema dei palazzi dei Rolli di Genova

Le Strade Nuove (l'attuale Via Giuseppe Garibaldi, già Strada Nuova o Via Aurea, Via Cairoli, già Strada Nuovissima, via Bensa e via Balbi) sono un gruppo di strade costruite dall'aristocrazia genovese tra la seconda metà del Cinquecento e la prima metà del Seicento, quando la Repubblica di Genova era all'apice del suo potere marittimo e finanziario.
I palazzi dei Rolli sono un gruppo di palazzi nobiliari che, al tempo dell'antica Repubblica, erano obbligati, sulla base di un sorteggio pubblico dalle liste degli alloggiamenti pubblici, chiamate Rolli, ad ospitare le alte personalità che si trovavano a Genova in visita di Stato. Essi comprendono una serie di edifici tardo rinascimentali e barocchi con spettacolari scaloni aperti, cortili e loggiati che si affacciano su giardini ed esprimono una singolare identità sociale ed economica che inaugura l'architettura urbana di età moderna in Europa. Gli interni presentano le decorazioni originali dei maggiori autori del manierismo e del barocco genovese. In epoche successive, le medesime abitazioni hanno ospitato viaggiatori illustri che includevano Genova e la Liguria nel loro Grand Tour europeo.

I Rolli, elenchi nell'italiano moderno, vennero costituiti a partire dal 1576 su disposizione del Senato della Repubblica di Genova e dal principe e ammiraglio Andrea Doria, che attraverso la sua riforma costituzionale aveva instaurato il dominio oligarchico.
La minuziosità con cui i rolli furono ideati e compilati, solo pochi decenni dopo la grande ristrutturazione urbanistica decisa da Doria, che riguardò in particolare fra il 1536 e il 1553 i forti di Genova del XIV secolo, costituisce ancora oggi una precisa e documentata testimonianza di quella che fu la Genova del cosiddetto Secolo d'oro.
Tuttora conservati nell'Archivio di Stato di Genova, i Rolli degli "alloggiamenti pubblici" catalogano gli edifici in base al loro prestigio: il primo venne redatto nel 1576 ed elencava 52 edifici, i successivi vennero redatti negli anni 1588, 1599, 1614 e 1664. In ogni rollo gli edifici erano suddivisi in tre o più categorie a seconda delle dimensioni e capienza ad ospitare personalità in visita, alle categorie corrispondevano dei bussoli dai quali venivano estratti gli edifici destinati ad ospitare le personalità in visita.

Portovenere, Cinque Terre e isole (Tino, Tinetto e Palmaria)

La Riviera Ligure tra Porto Venere e le Cinque Terre, a est di Genova, rappresenta un paesaggio culturale di straordinario valore in quanto testimonia l'interazione armoniosa tra la gente e la natura per produrre un paesaggio di eccezionale qualità scenica, illustrando un modo di vivere che è esisitito per centinaia di anni e che continua a rivestire un ruolo socioeconomico importante nella vita della comunità. Il sito comprende Portovenere, le Cinque Terre ( (Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore) e le isole di Tino, Tinetto e Palmaria, tutti riuniti in un paesaggio che rappresenta un unicum per le sue caratteristiche geomorfologiche, ambientali, antropiche e architettoniche, le une inestricabilmente legate alle altre.
Notevole, da un punto di vista storico, il borgo di Porto Venere le cui origini sono documentate a partire dal II secolo d.C. quando, in un antico itinerario nautico, viene indicato quale stazione navale delle triremi romane per le rotte della Gallia e della Spagna. Il sito offre un ineguagliabile panorama con l’unicità degli antichi portali delle case-torri che si allineano strette l’una all’altra lungo i caruggi e il Castello Doria, che rappresenta un mirabile modello d'architettura militare genovese. Caratteristica la Chiesina di San Pietro, arroccata sulla roccia costruita dai Genovesi sulle vestigia di una chiesa paleocristiana.
Le Cinque Terre risalgono ai primi secoli del secondo millennio e si presentano oggi come minuscoli borghi arroccati sulla scogliera, con vicoli stretti tra lke case colorate a tinte vivaci. Corniglia è l'unico paese ad essere quasi inaccessibile dal mare e per raggiungerlo bisogna salire una lunga scalinata di 377 gradini.

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